Cose che vale la pena di rileggere

Sol LeWitt (1928 – 2007)

The artist may not necessarily understand his own art. His perception is neither better nor worse than that of others.

Banal ideas cannot be rescued by beautiful execution.

It is difficult to bungle a good idea.

When an artist learns his craft too well he makes slick art.

la versione integrale qui

Dentro al computer

Non so voi, ma a volte mentre lavoro al computer mi viene un insano desiderio di incorporeità. Vorrei, come dire, sospendere il mio rapporto con la fisicità per poter lavorare senza la distrazione del mal di schiena, dei formicolii e delle varie scomodità da postura sbagliata. Nathaniel Katz riflette sulla questione e propone un’alternativa. E se ci infilassimo, anche fisicamente, dentro al computer?

p.s. la causa della mia assenza è un ennesimo trasloco. ma se tutto va bene la casa stavolta dovrebbe essere quella definitiva…

[via vvork]

Deambulatorios de una jornada

La scorsa settimana sono stata a Fuerteventura per seguire l’inaugurazione del progetto
Deambulatorios de una jornada, en el principio y el proyecto Tindaya, prodotto dal
Centro de Arte Juan Ismael e curato dal mitico Nilo Casares. Oltre alla mostra presso il centro, che documenta alcuni lavori storici di Land Art e il progetto di Eduardo Chillida per la montagna Tindaya, Deambulatorios comprende un gruppo di spettacolari installazioni sparse per tutta l’isola, visibili, appunto, in una giornata di viaggio.

Qui c’è il set di foto che ho fatto. Prestissimo una recensione su Exibart.

Rippy Clippy

Qualcuno l’ha definita “the most annoying thing in computer history“. Altri (pochi a dire la verità), un po’ la rimpiangono. Ma chi potrà mai dimenticarla? Clippy (la molesta paperclip-assistente di Word) non c’è più. E c’è chi gli rende omaggio

Clippy Gets Clipped (youtube)
I’m not writing a fucking letter! (youtube)
Attack of the Clippy (youtube)

Back from Irpinia

Tornata. Sana e salva. E grazie a Dio anche con le pile super-cariche. Mediaterrae è stato incredibile, un concentrato di energia, creatività, passione e vero scambio. Mi mancano già tutti. E mi mancano la tarantella, il caciocavallo, il preziosissimo divano di Sara, le risate, e persino la musica sparata a tutto volume la mattina per svegliarci. Ok, bando alla malinconia, lascio un po’ di link con foto e video. Si pensava di mettere su al più presto un blog per condividere i materiali e seguire il work in progress del DVD fino alla sua uscita. Vi tengo aggiornati…

(For non-speaking italian people: I’m back, I miss you all. Thanks a lot for the amazing week. Here are some photos and videos…)

Le mie foto
Le foto di Leandro
Le foto di Paolo
Burnt Friedman & Jaki Liebezeit – Anders Weberg & Robert Willim (video)
Deadbeat – Jeffers Egan (video)
Mediaterrae Night – Tarantella (video)
Rechenzentrum and Deadbeat/Jeffers Egan (video)
Burnt Friedman/Jaki Liebezeit /Anders Weberg/Robert Willim (video)

Mediaterrae

Periodo frenetico-isterico. Entusiasmi e adrenaline, alti e bassi, decisioni da prendere. Per dirla alla Carotone “vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto“. In attesa di ristabilire il consueto equilibrio instabile vi segnalo la mia ultima fatica. Il progetto si chiama Mediaterrae e ne sono molto orgogliosa. Tutte le info qua.
Se riuscirò a connettermi dai monti irpini posterò foto e resconti dell’avventura digital-carnevalesca. Stelle filanti colorate a tutti voi…

21st century bunny

21st Century Bunny is, like most bunnies, always alert…
Vigilant.
At all times.
Predators are everywhere.
Waiting for that one little moment he lets his guard down.
Stressed out, sleep-deprived, paranoid, unstable…
Tired of living in fear, 21st Century Bunny has armed himself.
All he ever wanted was to protect his way of life.
But, sadly, he’s become a danger to others.

Justin Novak

[via bunnylicious]

Roba da bambini (tipo me)

(2007) Questo post è una storia di coincidenze e connessioni circolari. Il sito di Davis&Davis me lo ha segnalato via email Arianna (grazie!). Tra le foto della serie Childish Things trovo questi pupazzetti piangenti (foto a sinistra). (1980 circa) Io quei pupazzetti piangenti ce li avevo quando ero piccola, ed erano i miei preferiti. (1997) Quando ho comprato il primo computer li ho fotografati e scansionati. Quella di destra è la foto del mio personale pupazzetto piagnone. Non è finita. Davis e Davis si autopresentano con un’intervista su Coagula (Most Art Sucks), la mia rivista culto dal 2003. Back to the future.

Babbo Gesù

Questo è il christian rock che sognavamo. Ma che non ci azzardavamo nemmeno ad immaginare. Un po’ di atmosfera natalizia in anticipo ce la regalano i Sin Destroyers, la “rock band più cristiana del mondo”. Il videoclip di Gifts to the world racconta come Gesù Cristo si sia sacrificato affinchè ognuno di noi possa ricevere i balocchi di natale…

[via no fat clips!!!]