Blog.art?

Riporto un articolo che ho scritto su Random perchè penso che possa interessare i bloggaroli.

Il fenomeno dei blog non sembra destinato ad arrestarsi. E accanto ai più consueti siti testuali, tra i quali spiccano anche esperimenti letterari, sono da tempo comparsi anche molti esemplari di photo-blog e drawing blog, dove i post sono composti di sole immagini. Ma l’uso creativo della piattaforma di pubblicazione più diffusa della Rete è andato oltre. E dopo la net.art si ipotizza la blog.art. Secondo Christina Ray, fondatrice del sito Blog.art, (naturalmente un blog anch’esso) quest’ultima sarebbe “un’opera d’arte che utilizza il sistema di personal publishing dei blog come mezzo di espressione. Non dei blog sull’arte, ma il blog come arte”.

I progetti presenti finora sono solo cinque (tra cui un blog muto, uno basato sugli acronimi, e uno che sperimenta con Moveble Type) ma il sito è aperto a tutti coloro che vogliano segnalare la propria opera.

glowlab.blogs.com/blogart

Blog, basta la parola?

Se qualcuno per caso si fosse domandato: “ma questa che fine ha fatto?”, faccio un saltino nel mio blog per rassicurarlo. Non sono affogata in laguna, non mi ha stroncato un’insolazione, non ho (ancora) deciso di cambiare mestiere. Anche se dopo sti 4 giorni di Biennale erano i tre eventi con maggiore probabilità di avverarsi.

Giusto per farsi un’idea di com’era la situazione potete leggere questo articolo che abbiamo scritto oggi.

Per rimanere in tema Biennale, ho trovato su Noemalab questo comunicato.

“Il 12 Giugno 2003 avrà inizio il primo progetto di Blog sull’arte ideato e curato da Lorenzo Miglioli per La Biennale di Venezia. Una forma di storytelling elettronico con cui lo ASAC – l’archivo storico dell’arte contemporanea lancia una ricerca sul digitale come possibile nuova forma di arte. Il progetto avrà come titolo BLOGWORK – the network is the artwork e sarà a tutti gli effetti un blog che racconterà nella sua prima fase dal 12 Giugno proseguendo il 13 e il 14 Giugno ciò che accadrà in tempo reale a Biennale.”

Non mi esprimo in merito per il semplice motivo che io sto blog non l’ho mica trovato. Esiste? Oppure davvero oggi sito si dice “blog”? Se qualcuno ne avesse notizia me lo facesse sapere. Hasta la vista.

p.s nella foto l’opera di Maurizio Cattelan in Biennale

Tu vuliv’a pizza

Pier Luigi Tolardo di Zeus News mi ha intervistata in merito a questo blog. La prima conseguenza è stata a carico del mio contatore Shinystat che finora aveva svolto un ruolo meramente decorativo e ora finalmente ha tirato fuori il pallottoliere. La seconda conseguenza è stata invece a carico della sottoscritta che, assalita da improvviso imbarazzo, ha smesso di scrivere.

Nell’intervista citavo la cena in pizzeria durante la quale Luciano mi convinse ad entrare nel meraviglioso mondo della blogosfera. Ieri mi fa giustamente notare di aver omesso il particolare più interessante della serata: la litigata con il pizzettaro. Colmo immediatamente la lacuna con una cronaca dettagliata.

Giovedi grasso, Roma, pizzeria “La Montecarlo”, vicino Piazza Navona. Il locale è discretamente affollato, ma fortunatamente siamo e in due e otteniamo un tavolo senza troppo penare. Anche se siamo incastrati tra due coppiette di logorroici. Ma almeno evitiamo la tavolata di festanti in maschera. La velocità con cui ci servono antipasto e pizza avrebbe dovuto in effetti insospettirci, ma, un po’ la fame, un po’ le chiacchiere, non c’abbiamo fatto molto caso. Sto ancora masticando l’ultimo boccone della mia margherita quando si avvicina il titolare del locale che con impeccabile accento francese ci fa: “Tiè, eccove er conto. Annatevene che avete rotto”. (Luciano correggimi se la memoria mi inganna).

Mi ritrovo in mano sto foglietto e guardo Luciano con aria interrogativa. Istintivamente lo passo al tavolo accanto: “Forse è vostro”. I due lo scrutano. “No, no”. Mi giro dall’altra parte e tento con la seconda coppietta. Niente da fare. Nel frattempo ripassa il parigino: “è vostro, è vostro”.

Dovete sapere che se c’è una cosa che mi fa incazzare (e naturalmente c’è), è la scortesia di commercianti e ristoratori. Mi manda letteralmente fuori di testa, trasformandomi da timida ragazza educata quale normalmente sono in un’acida zitella con una vis polemica alla Perry Mason. Acchiappo il cameriere e gli faccio notare che, non solo non abbiamo chiesto nessun conto, ma che io ho ancora la pizza nella parte iniziale dell’esofago e aggiungo: ” E se volessi un ‘altra pizza, un secondo, un contorno, un dolce, un caffè, un amaro…?” Il ragazzetto, che forse conosce le maniere del suo capo, non fa una piega e ci chiede cosa può offrirci..Insomma, non ho ottenuto le scuse, ma almeno abbiamo rimediato una grappa!

Il primo post italiano sui blog

blankVenerdi sera si è materializzato il Blog Age , la “prima conferenza italiana dei bloggers”. Mi sarebbe piaciuto esserci. La blogosfera pullula di commenti , impressioni , foto e video dell’evento. Passerò i prossimi giorni a spulciarmeli. Continua anche la polemica sul libro della Mazzuccato Diario di una blogger (“il primo libro italiano sui blog”) che non ho letto, ma a occhio e croce mi sembra un’operazione furbetta (ho fatto un fioretto in vista della prossima Pasqua: non dire parolacce). E ora basta parlare di blog.

Comincio

blankComincio questo blog di martedi, anche se mia mamma non sarebbe d’accordo. Ha uno strano proverbio, che a quanto pare si tramanda da generazioni, che prevede catastrofi per qualunque iniziativa presa di martedi e di venerdi… Stasera me lo faccio ridire e poi lo posto.