Il mondo (e la laguna) visti attraverso gli occhi di Hyungkoo Lee. Straordinario protagonista del padiglione coreano di quest’anno a Venezia (dove ci sono i suoi famosi scheletri dei cartoon – qualche foto nel set di flickr)…
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Waiting for…
Jonathan Monk, una decina di anni fa, andava a prendere gente famosa all’aeroporto…
[via roba]
Dentro al computer
Non so voi, ma a volte mentre lavoro al computer mi viene un insano desiderio di incorporeità. Vorrei, come dire, sospendere il mio rapporto con la fisicità per poter lavorare senza la distrazione del mal di schiena, dei formicolii e delle varie scomodità da postura sbagliata. Nathaniel Katz riflette sulla questione e propone un’alternativa. E se ci infilassimo, anche fisicamente, dentro al computer?
p.s. la causa della mia assenza è un ennesimo trasloco. ma se tutto va bene la casa stavolta dovrebbe essere quella definitiva…
[via vvork]
Mantis City
E’ in corso a Shangai l’ultima mostra del poliedrico artista svedese Tobias Bernstrup. I suoi lavori sono un disturbante mix di estetiche: i videogiochi e il transgender, il gotico e il pop, la fantascienza e il retrofuturo, i fumetti e il cinema. Ad inaugurare la mostra una performance con mantide e cosplayers…
Siamo tutte un po’ Biancaneve
Rimaniamo in tema di favole disneyane. L’artista francese Catherine Baÿ porta avanti da diversi anni un progetto performativo incentrato sul personaggio di Biancaneve. Blanche Neige moltiplica le Biancanevi in giro per il modo, e le fa muovere in contesti quotidiani. Dalla cucina, al salotto, al tapis roulant…
[via eyebeam]
Un ombrello grande
Aleksandra Mir è un’artista polacca. Tra il 2003 e il 2004 ha realizzato il progetto The Big Umbrella. Facendosi fotografare in giro per il mondo accompagnata da un ombrello enorme (240 x 160 cm), che può riparare dalla pioggia circa 16 persone.
D’altra parte, per una pioggia grande ci vuole un ombrello grande…
Art that moves you
Red Shoe Delivery Service è un collettivo di artisti di Portland (US). Prelevano la gente per la strada, gli offrono un passaggio per la destinazione verso cui sono diretti e, durante il viaggio, mostrano le loro opere. Ma per salire sul camioncino bisogna prima infilare le scarpette rosse (quelle di Dorothy del Mago di Oz) e recitare la formula magica: “There’s no place like…”
Qui un video di una delle performance, a New York nel 2003.
[via DVblog]
Bozzoli
Bea Camacho, durante una performance durata 11 ore, si è sferruzzata da sola una specie di bozzolo. Che finisce per inglobarla quasi tutta…
[via glubibulga]
Giocare a Tetris…correndo
A prima vista sembra una trovata tecnologica divertente. Il tetris giocato sulla facciata di un palazzo, accendendo e spegnendo le luci nelle stanze. Un po’ come Blinkenlights. Poi ci si accorge che non c’è un computer che controlla l’accensione delle luci, ma un gruppo di ragazzini che corre su e giù per corridoi e scale all’interno del palazzo. Il video si chiama Game Over ed è firmato da un team di russi, of course. Si chiamano Vadim Vyazantsev, Sergei Zilin e Dmitry Karpov. Imperdibile.
Una nave fantasma sulle coste inglesi
Una piccola imbarcazione senza equipaggio si è aggirata per le coste britanniche per oltre un mese. Attraccando ogni notte in un porto diverso, tra cui Peterhead, Stonehaven, Anstruther, Eyemouth e Farne Islands. Partita alla fine di giugno, Sixareen (questo il nome dell’imbarcazione), raggiungerà oggi il suo traguardo finale: Newcastle-upon-Tyne.
La “nave fantasma” (Ghost Ship), frutto di una lunga progettazione di equipe, non è altro che l’ultima opera di public art dell’artista americano Chris Burden, passato a progetti più soft dopo gli eccessi di gioventù. E’ passato alla storia dell’arte, infatti, per essersi fatto sparare addosso -su un braccio, per la precisione- da un amico. Era il 1971…