2003 / L’oading – Videogiochi geneticamente modificati

exhibitions and events

L’oading – Videogiochi geneticamente modificati
Siracusa, Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini
gennaio / febbraio 2003
live set by e.g.ø ore 21
A CURA DI_ Valentina Tanni
www.montevergini.com

TESTO CRITICO

il museo diventa digitale
La Galleria Civica di Siracusa sta per diventare lo scenario di un viaggio virtuale. Prima tra le istituzioni pubbliche in Italia, apre i suoi spazi alla new media art con una mostra dedicata ai videogame d’artista. Il museo si trasforma così in un attento recettore e divulgatore delle sperimentazioni artistiche contemporanee. Sperimentazioni, quelle digitali e internettiane, entrate ormai a far parte delle collezioni dei più grandi musei americani ed europei. Le opere in mostra, realizzate da dieci artisti provenienti da tutto il mondo, daranno un panorama ampio e diversificato dell’uso artistico dei computer games. Usati come materiale grezzo da decostruire, presi come spunto per nuove riflessioni, imitati o contestati. L’iniziativa sarà accompagnata dal lancio di un sito Internet, che non solo conterrà la documentazione dell’evento, ma che sarà soprattutto un trampolino di lancio per un viaggio nell’arte del web. L’utente potrà fruire le opere da casa, leggere testi di approfondimento e costruirsi un personale percorso di navigazione attraverso la creatività telematica.

non chiamateli videogiochi
In gergo vengono definite patch e sono in grado di trasformare un comune gioco per computer in qualcosa di assolutamente nuovo. Si tratta di aggiunte al codice che possono modificare la superficie delle immagini, cambiando i personaggi o stravolgendo le ambientazioni. Nata come divertimento popolare sulla Rete, la manipolazione dei videogames è divenuta da subito terreno di sperimentazione anche per gli artisti.
I pionieri di questa scena sono i creativi del web . I cosiddetti “videogiochi modificati” sono ormai una vera e propria sotto-corrente dell’arte internettiana e moltissimi net artisti si sono confrontati, dal 1996 ad oggi, con questa forma di intrattenimento popolare. La Net Art nasce nei primi anni Novanta in concomitanza con l’avvento del World Wide Web e consiste in progetti artistici pensati appositamente per essere visti on line. Gli artisti della Rete “smontano” le nuove tecnologie, le usano creativamente e criticamente, coinvolgendo lo spettatore in esperienze visuali e concettuali alternative alla navigazione tradizionale.

Ma cosa spinge i net artisti ad utilizzare i computer games? Alcuni intendono restituire al giocatore un ruolo attivo, oppure sovvertire un atteggiamento maschilista o violento, mentre in altri casi la violenza viene portata al parossismo. È evidente anche il gusto per lo humor e per la parodia, componenti altrettanto importanti. L’hacking dei videogiochi è anche un modo per “rispondere ai media”, per usarli in prima persona, interagendo con essi e deviandoli a proprio piacimento.Altri artisti invece riprendono l’estetica e le modalità di interazione dei giochi elettronici per creare opere autonome: coloratissime animazioni in 3D, geniali interfacce o veri e propri videogames d’artista.

Durante l’inaugurazione si svolgerà un live set dell’artista e musicista elettronico e.g.ø che eseguirà una performance incentrata sulle musiche dei videogiochi.
www.egzero.org

La mostra è una produzione di:

Comune di Siracusa, Assessorato ai Beni Culturali — Regione Siciliana, Assessorato ai BB. CC. AA. e P.I. – Regione Siciliana, Assessorato al Turismo — Fondazione Teatro Ortigia, Siracusa


artisti in mostra

MAURO CEOLIN
www.rgbproject.com

Mauro Ceolin è un artista milanese che sperimenta da circa tre anni sul sito web RGBProject. Strutturato come un work in progress, il progetto include dipinti ad acrilico, una serie di vectorial paintings e animazioni in Flash. A Siracusa mostrerà RGB Tetris, una versione d’artista del noto videogioco Tetris, e RGB Atari, in anteprima assoluta. Nel primo, al posto delle consuete figure geometriche, bisogna incastrare tra loro dei noti marchi aziendali in caduta libera. La grande emme di Mc Donald’s, il baffo della Nike e molti altri famosi loghi compongono così un mosaico colorato ed ironico, un bizzarro monumento pop al branding. RGB Atari utilizza la forma del più classico break-wall per descrivere l’attuale superamento da parte dell’industria dei videogiochi rispetto a quella cinematografica americana. Ceolin ha inoltre appena lanciato la serieGamePeople.02 tributo agli uomini che hanno fatto la storia del computer game.

BRODY CONDON
www.tmpspace.com

Brody Condon è un giovane artista americano. La sua sperimentazione verte sullo studio e il reverse engineering applicato ai videogiochi 3D, che vengono smontati e modificati per assumere nuovi significati e interagire con la vita reale. Il risultato finale delle sue ricerche si esprime in lavori di vario tipo: software, video, installazioni e sculture. In questa occasione espone Adam Killer, frutto di una modifica del videogioco “sparatutto” Half Life. Il giocatore si trova a dovere uccidere, con diverse armi, una serie di personaggi tutti uguali, vestiti di bianco e immobili in un ambiente sterile e immacolato. Il senso di disagio e di vertigine è aumentato da un effetto di duplicazione delle immagini, frutto di un errore del codice trovato dall’artista e qui portato all’esasperazione.

ARCANGEL CONSTANTINI
www.atari-noise.com

Arcangel Constantini è un net artista che vive e lavora a Città del Messico. Considerato uno dei caposcuola dell’arte internettiana latino-americana, una scena che diventa ogni anno più consistente, è autore di decine di progetti poliedrici che evidenziano una vena creativa vulcanica. Atari-Noise è un progetto basato sull’hackeraggio di una vecchia consolle Atari che viene trasformata in un “generatore di disturbi audio-visuali”. Nella versione presentata a Siracusa, il net-wall, lo spettatore potrà interagire con una serie di mini-monitor su ognuno dei quali si genera un’interferenza differente, sia sonora che visiva. Nella presentazione dell’opera Constantini teorizza sul “gioco come oggetto d’arte.

CORBY&BAILY
www.reconnoitre.net/gb_uf

Tom Corby e Gavin Baily sono due artisti e ricercatori inglesi attivi da tempo nel campo della new media art. Gameboy_ultraF_uk, in mostra a L’OADING, viene definito dagli autori un “emulatore auto-degenerante”. Il programma simula il famoso videogioco tascabile gameboy sullo schermo del computer. La loro versione del gioco, scaricabile dal sito, è però programmata per auto-degenerarsi man mano che viene utilizzata. Le immagini, come fossero attaccate da un virus, si sgretolano e si decompongono sotto gli occhi del giocatore. A proposito di questo progetto, vincitore di numerosi premi tra cui la menzione d’onore ad Ars Electronica nel 2000, Corby&Baily hanno parlato di “codice trovato” in riferimento al Ready made duchampiano.

DELIRE
http://selectparks.net/qthoth.htm

Delire è lo pseudonimo dell’artista australiano Julian Oliver, direttore del sito Selectparks, portale web dedicato ai videogames modificati. Oliver si dedica da anni alla sperimentazione sul software e sulla grafica, in special modo quella tridimensionale. Ha partecipato a molte mostre e festivals, tra cui Trigger Art Games, esposizione dedicata ai giochi d’artista organizzata lo scorso anno a Melbourne. L’opera presentata a Siracusa si intitola Quilted Thought Organ ed è stata realizzata utilizzando il motore di Quake II. L’ambiente immersivo e realistico del videogioco originale si trasforma in un mondo virtuale fluorescente dove si possono creare interazioni tra elementi sonori. Gli oggetti e le azioni attivano campioni sonori, permettendo all’utente di “suonarlo” come uno strumento musicale.

VICTOR LIU SEE-LE
www.n-gon.com/Children

Il net artista Victor Liu See-Le ha realizzato negli ultimi anni molti progetti digitali e software sperimentali, alcuni dei quali si servono dei giochi elettronici. L’opera esposta a L’OADING si chiama Children of the Bureaucrats of the Revolution ed è figlia del videogame Quake II, seconda release di quello che è universalmente considerato il capostipite dei giochi 3D. L’opera è composta da un gruppo di coreografie fatte eseguire dai personaggi del gioco, in una bizzarra traduzione della danza in movimenti robotici. La caratteristica più interessante del lavoro consiste nella possibilità di “vivere” la danza non solo dal punto di vista di chi osserva, ma anche di quello del danzatore, prospettiva resa possibile dalla visione in soggettiva del gioco originale.

NULLPOINTER
www.nullpointer.co.uk

Dietro allo pseudonimo Nullpointer si nasconde l’inglese Tom Betts, uno dei più geniali artisti-programmatori della scena europea. È diventato famoso grazie a progetti come Webtracer -un browser alternativo che visualizza Internet attraverso una mappa tridimensionale- e Dividebyzero, ambiente web sperimentale basato sullo sfruttamento creativo dell’errore. A Siracusa presenta Q, un videogioco modificato nato dalla manipolazione di Quake. Gli ambienti 3D del gioco originale vengono disintegrati e trasformati in architetture astratte e dinamiche, fatte di forme “esplose” che si auto-generano sotto gli occhi dello spettatore.

CHIARA PASSA
www.chiarapassa.it

Chiara Passa è una giovane artista italiana che sperimenta da diversi anni sulle nuove tecnologie. Le sue animazioni digitali sono caratterizzate da un costante studio sulla forma, spesso geometrica ed essenziale, unito ad una visione tridimensionale e dinamica dello spazio virtuale. Il lavoro presentato a Siracusa, Calling a Conversation in Universe adotta l’estetica dei computer games per simulare una metaforica storia d’amore, un “corteggiamento virtuale” che avviene tra due obiettivi fotografici. L’uno di fronte all’altro, si scrutano ossessivamente, si attraggono e si respingono. Il riferimento alla sfera più intima della comunicazione umana, quello della sessualità, si unisce alla seduttività, spesso ingannevole, dei mezzi di comunicazione.


RETROYOU
www.retroyou.org

Lo spagnolo che opera con il nome Retroyou e’ attivo da anni nel campo dei media indipendenti, essendo stato uno dei fondatori dell’associazione video indipendente spagnola La 12 Visual, del OVNI-UFO (Unidentified Frame Observatori) di Barcelona e dell’Archivio OVNI. Da qualche tempo ha scelto come campo di sperimentazione privilegiato i videogames, lavorando sulla decostruzione di un tipo di gioco molto diffuso: le gare automobilistiche. I suoi interventi mutano la forma degli oggetti, impediscono la corretta visualizzazione degli sfondi, e soprattutto rendono le macchine soggette a particolarissime leggi gravitazionali. A L’OADING porterà due versioni del suo videogioco RETROYOU R/C.

GENTIAN SKHURTI
Gentian Shkurti è un giovane artista albanese. La sua opera si intitola Go West ed è un videogioco in 3D in cui il protagonista ha una singolare missione: quella di raggiungere le coste italiane sfuggendo alla Guardia di Finanza. Il tema dell’immigrazione illegale viene affrontato in modo ironico e amaro attraverso un gioco dai meccanismi reali e dall’estetica semplice e provocatoria. Il giocatore può anche scegliere in che ruolo partecipare: scafista o finanziere? “L’immigrazione clandestina sembra essere il solo modo per soddisfare l’aspirazione del popolo albanese di integrarsi in Europa” ha dichiarato Shkurti “Tutto questo mi sembra quasi un gioco da computer, programmato in modo da non farcela mai. Il gioco Go West è un invito a provare, aperto a tutti”.

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