Non voglio scrivere l’ennesimo post sulle parole chiave assurde inserite nei motori di ricerca e ritrovate nelle statistiche del proprio sito. Si sa che il divertimento è assicurato (qualcuno è finito qui sperando di trovare ragazze nude nel fango, fabbriche di tovaglioli da bar, imbianchini e massaggiatrici…).
Quello di cui voglio parlare è una cosa un po’ diversa. Ho scoperto che c’è (tanta) gente che fa ai motori di ricerca delle vere e proprie domande. Come se parlasse con una persona. Anzi peggio. Come se parlasse con uno STRANIERO. Faccio degli esempi:
“maurizio vanni critico d’arte suo sito”
“professione vacanze quando in onda?”
“Costacurta laureato?”
Mi ricordano tanto mia mamma. Fu memorabile quando, cercando di istruire la nuova domestica rumena dei miei nonni (appena arrivata e assolutamente digiuna di italiano) sul contenuto della dispensa, le diceva urlando e sillabando: “QUE-STA CA-MO-MIL-LA”. E allo sguardo interrogativo di lei si sforzava di essere più chiara: “CA-MO-MIL-LA!!! CALMANTE, SEDATIVO!!!”