Chris Collins ha messo online un tributo a Nam June Paik. E’ una rivisitazione in chiave web di Magnet TV (1965). Il video è lo screensaver di default del Mac…
[via vvork]
Chris Collins ha messo online un tributo a Nam June Paik. E’ una rivisitazione in chiave web di Magnet TV (1965). Il video è lo screensaver di default del Mac…
[via vvork]
Tutti sappiamo a quali livelli di tristezza e malinconia esistenziale può portare una brutta presentazione in Power Point. Ma imparare a costruire presentazioni utili, divertenti e persino creative si può. Qualche anno fa David Byrne (sic) proponeva Learning to Love Power Point, un tentativo di rendere le slide arte. Qualche sacrosanto consiglio pratico invece viene da questa presentazione…
Assurde, estatiche, luminose, intime. Sono le fotografie di Madi Ju e Patrick Tsai…
Si chiama Nest One, ed è un’installazione luminosa di Simon Husslein visibile a Burgundy, Francia. Qui, intanto, si continua a svolazzare senza sosta da una tana all’altra…
Le fotografie di Camilla Micheli. Stasera inaugura a Milano una sua mostra sul fenomeno del Cosplay in salsa italiana. Se vi interessa le info sono qui…
Il norvegese Mat Gullikstad ha costruito un modellino molto dettagliato del mitico deposito di Zio Paperone…
[via neatorama]
Un grattacielo avvolto in 18 milioni di tonnellate di gelatina alla fragola…
“Your outdated ideas of what terrorism is have been challenged,” an unidentified, disembodied voice announces following the video’s first 45 minutes of random imagery set to minimalist techno music. “It is not your simple bourgeois notion of destructive explosions and weaponized biochemical agents. True terror lies in the futility of human existence.”
[via Newsgrist]
*update: nel frattempo, in quel di Roma, la Fontana di Trevi diventa rosso sangue (o rosso carpet…) – foto – video
Perdonate l’assenza. Qui i cambiamenti in corso sono molteplici (casa, lavoro, città) e sono offline molto più spesso del solito. Nelle mie rare navigazioni mi sono imbattuta nelle opere bizzarre di Krištof Kintera. Accumuli meccanici, congegni ibridi, coiti improbabili…
Le grandi sculture in gesso di Ugo Rondinone, pezzo forte della mostra in corso da Matthew Marks, a New York. Un po’ mostriciattoli di pongo, un po’ statue arcaiche stile Isola di Pasqua…
Giusto un piccolo reminder…
Un progetto di Emanuelle Antille e Jean-Luc Manz. Una casa per le bambole a dimensione “umana” è stata il palcoscenico per le esibizioni di 11 rock band durante l’estate a Môtiers, in Francia. Rock Da Dollhouse!
[via moreismore]
Fears è un’incantevole serie di disegni di Nedko Solakov. Li ho visti un paio di mesi fa a documenta, ma non mi ero accorta del fatto che fossero tutti on line, con tanto di scritte leggibili. Nella foto, il mio preferito:
“Two people are dancing. They feel especially happy because they left all their daily fears aside in order to feel more free and relaxed. They will collect the fears back later.”
La finestra disegnata da Gerhard Richter per il duomo di Colonia è finalmente completa…
qui un’immagine ad alta risoluzione
Contemporary German artist Gerhard Richter designed the 65-foot-tall work to replace the original, destroyed by bombs in World War II. As a starting point, he used his own 1974 painting, “4096 Colors.” To create that piece—a 64-by-64 grid of squares—Richter devised a mathematical formula to systematically mix permutations of the three primary colors and gray. Funny coincidence: 4,096 is also the number of “Web-smart” colors that display consistently on older computer screens, a limitation some Web designers still take into account. (Today’s monitors, of course, can handle pretty much any hue.) The Cologne window is made of 11,500 four-inch ” pixels” cut from original antique glass in a total of 72 colors. Why not 4,096? Turns out there are stained glass-smart colors, too. Some hues in Richter’s initial design were either historically inaccurate or too pale—they would have outshone the squares around them. So the artist modified his palette to include only colors with a suitably archaic cast.
[via greg.org]
Considerato che nel mio pantheon personale ci sono sia Warhol che Burton, questo post è praticamente obbligato. I giocattoli “giganti” (e/o i giganti giocattolo) di Daniel & Geo Fuchs…
Mentre l’estate scorreva pigra è successo anche questo. Abbiamo perso Jeremy Blake, uno dei pochi videoartisti di talento del nostro tempo. Mi era capitato di intervistarlo all’inizio di quest’anno, e al contrario di quello che mi succede in genere in questi casi, parlare con lui non mi aveva deluso. Le sue cose migliori non sono visibili in rete, ma oggi ho trovato questo, un videoclip girato per la tristissima Round The Bend (2002), di Beck…
We don’t have to worry
Life goes where it does
Faster than a bullet
From an empty gun
Riemergo dopo qualche settimana di vita (quasi) lontana dallo schermo. Come da tradizione ormai, inauguro la nuova stagione con un’immagine che interpreta un po’ il mio stato d’animo. Stavolta non potevo trovare niente di più azzeccato delle anatomie affascinanti, umide e aliene di Janaina Tschäpe. Perchè mi sento un po’ crisalide. O se preferite le metafore informatiche, un processo in standby…
La mostra si chiama Intersezioni, ed è in corso in Calabria (Borgia), presso il Parco Archeologico di Scolacium. Ecco cosa ha piazzato Marc Quinn nell’antico teatro: una testona di Darth Vader in cemento e ghisa…
Avete presente il teschio ricoperto di diamanti (valore che si aggira tra i 70 e i 100 milioni di euro) di Damien Hirst? Fuori dalla galleria in cui l’oggetto supercostoso è stato esposto, la White Cube di Londra, domenica scorsa, nottetempo, una non meglio identificata artista di nome Laura ha piazzato questo (omologo fatto in un mese con cristalli Swarovski)…
[via wooster collective]