Plan 9


Plan 9 from Outer Space, il film culto di Ed Wood è disponibile in versione integrale su Internet Archive. Un’occasione imperdibile per rivedere i dischi volanti fatti con i coperchi delle pentole e le ultime, malinconiche immagini di Bela Lugosi. Per ricordarsi che il cinema è soprattutto un congegno che potenzia l’immaginazione.

Curiosità: la produzione fu finanziata da una congregazione battista, che costrinse l’intera troupe a farsi battezzare.

Migliore frase del film: Tutti siamo interessati a conoscere il futuro, perché è la che passeremo il resto della nostra vita

Che tempo fa


David Lynch fa un bizzarro report quotidiano sulle condizioni metereologiche a Los Angeles. Nel suo sito web si può vedere ogni giorno un piccolo video con il mitico regista che recita in ordine: luogo, data, ora, clima e temperatura. Ma prima, guarda fuori dalla finestra…

Era inevitabile


Probabilmente era un incontro inevitabile. La francese Orlan, regina incontrastata degli innesti corporali (si fa tagliuzzare e manipolare da decenni), reciterà nel prossimo film di David Cronenberg, intitolato Painkillers. Se in Crash il piacere proibito veniva dagli scontri automobilistici, che fondevano traumaticamente carne e metallo, stavolta il desiderio si stimola guardando operazioni chirurgiche in diretta. Proprio quello che faceva Orlan anni addietro. Facendosi operare da medici travestiti in vario modo (anche da conigli) mentre declamava versi.
Oppure, se preferite un riferimento più trash, proprio quello che facevano a Bisturi.

Satellite evening

Su Sky Cinema 3 sabato sera c’era Fantasmi da Marte, dell’insuperabile John Carpenter. Che immagina un futuro in cui la Terra colonizza Marte, con un governo tutto femminile. Una specie di società matriarcale. I due pezzi grossi della polizia sono anch’esse donne: una di colore e una bionda tossica (le pasticche magiche la salvano dalla zombificazione). Il malvivente dal cuore d’oro è nientemeno che Ice Cube (altro che Eminem) con il coattissimo nome di “Desolazione Williams”. Nonostante l’ambientazione ‘rosso Marte’, il film è una specie di western, dove al posto degli indiani ci sono dei minatori zombificati dagli spiriti di un’antica società marziana. Per finire il quadretto, il capo di quest’orda di indiavolati è un’incrocio tra il cantante dei Kiss e Marilyn Manson. Carpenter: un uomo una garanzia.

Finito il film ho dato un’occhiata al Grande Fratello versione integrale. Che vi devo dire? Aveva ragione Bill Viola: “Life without editing, it seems, is just not that interesting”.