Amazon Random Shopper

Darius Kazemi wrote a bot that buys him random crap:

“I’ve had an idea for a long time now. It’s inspired by one of my favorite feelings: when you order something on Amazon, and it’s put on backorder, and then you forget you ordered it, and a year later it arrives—and it’s like a gift you bought yourself.
Well, I thought: what if I just wrote a program to buy stuff for me? The first iteration of this was going to be a program that bought me stuff that I probably would like.
But then I decided that was too boring. How about I build something that buys me things completely at random? Something that just… fills my life with crap? How would these purchases make me feel? Would they actually be any less meaningful than the crap I buy myself on a regular basis anyway?
So I built Amazon Random Shopper. Every time I run it, I give it a set budget, say $50. It grabs a random word from the Wordnik API, then runs an Amazon search based on that word. It then looks for every paperback book, CD, and DVD in the results list, and buys the first thing that’s under budget. If it found a CD for $10, then the new budget is $40, and it does another random word search and starts all over, continuing until it runs out of money, or it searches a set number of times.”

[via kottke]

Finestre casuali sul mondo

E’ un po’ di tempo che mi gira in testa questa idea di Internet come strumento rivelatore della molteplicità del mondo. Navigando tra le pagine web, guardando i video di Youtube, viaggiando “virtualmente” con Google Earth o Street View, parlando con le persone nelle chat e nei forum, veniamo ogni giorno a contatto con una miriade di realtà differenti. Prendiamo continuamente coscienza dell’esistenza di nuovi luoghi, oggetti, comportamenti, estetiche, miti, narrazioni.
Quali siano le conseguenze di questo faccia a faccia continuo con un’infinita, vertiginosa, diversità, non è ancora chiaro, ma credo che saranno vaste e difficilmente controllabili.

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un gioco. Non si sa chi l’abbia inventato (più probabilmente, scoperto per caso), ma può giocarci chiunque, e rischia di intrappolarvi per delle ore. In cosa consiste?
Basta aprire Google e digitare: “inurl:”ViewerFrame?Mode=” -inurl -intitle”. Molti dei risultati portano a pagine web che contengono immagini trasmesse da telecamere di sorveglianza non protette. Può capitare di osservare un molo, una strada, l’atrio di un palazzo, un negozio deserto o un pappagallo in gabbia. Possiamo aprire finestre casuali sul mondo. In tempo reale.
Dopo il teletrasporto random tramite Street View, è il mio nuovo passatempo preferito.