E’ un po’ di tempo che mi gira in testa questa idea di Internet come strumento rivelatore della molteplicità del mondo. Navigando tra le pagine web, guardando i video di Youtube, viaggiando “virtualmente” con Google Earth o Street View, parlando con le persone nelle chat e nei forum, veniamo ogni giorno a contatto con una miriade di realtà differenti. Prendiamo continuamente coscienza dell’esistenza di nuovi luoghi, oggetti, comportamenti, estetiche, miti, narrazioni.
Quali siano le conseguenze di questo faccia a faccia continuo con un’infinita, vertiginosa, diversità, non è ancora chiaro, ma credo che saranno vaste e difficilmente controllabili.
Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un gioco. Non si sa chi l’abbia inventato (più probabilmente, scoperto per caso), ma può giocarci chiunque, e rischia di intrappolarvi per delle ore. In cosa consiste?
Basta aprire Google e digitare: “inurl:”ViewerFrame?Mode=” -inurl -intitle”. Molti dei risultati portano a pagine web che contengono immagini trasmesse da telecamere di sorveglianza non protette. Può capitare di osservare un molo, una strada, l’atrio di un palazzo, un negozio deserto o un pappagallo in gabbia. Possiamo aprire finestre casuali sul mondo. In tempo reale.
Dopo il teletrasporto random tramite Street View, è il mio nuovo passatempo preferito.