Damien of the Dead

Ci voleva un po’ di Messico, di macabro e vitale Messico, per riaccendere la vena creativa di Damien Hirst. Ecco le opere della nuova mostra del corifeo contemporaneo della morte, a Mexico City, presso la galleria Hilario Galguera. Qui una serie di immagini della mostra, qui un articolo e qui una strepitosa intervista a Hirst alla vigilia dell’opening:

Damien Hirst’s Mexican show, which opens on 23 February, if the shark gets through customs, is called The Death of God. The first thing the curious and the faithful will see as they ascend the steps to the gallery is a snow-white dove, its wings spread wide as if in flight. Beneath it, on the floor of the formaldehyde-filled tank, sits a human skull. It is called The Inescapable Truth.

When I tell Hirst it seems more hopeful than much of his work in the same vein, he seems slightly offended. ‘Hopeful for you, maybe,’ he mutters, ‘but, the guy’s definitely dead, and the bird’s not fucking going anywhere either.’

3 Comments Damien of the Dead

  1. Anonymous

    Lo scorso aprile, a New York, ho visto una mostra di Hirst nella quale esponeva solamente quadri, dal soggetto spesso abbastanza cruento e di sapore iperealista. Tu, Valentina, l'hai vista o sai di cosa sto parlando? Se sì, ti è piaciuta? Ciao.

  2. Valentina

    Non ho visto la mostra ma so di cosa stai parlando. Non so che effetto facciano live, ma dalle foto questi dipinti non sembrano granchè. tu che li hai visti cosa ne pensi?

  3. Anonymous

    Hanno lasciato perplessa anche me, voglio dire che mancano di forza e di "scintilla vitale", non so se mi spiego. Non sono neanche delle tele di grandi dimensioni (come quelle della Saville per es.) e quindi perdono ulteriormente incisività. Insomma davvero non sapevo che pensare quando sono uscita dalla galleria e mi domandavo se, per caso, non mi fossi "persa qualche pezzo" ma, mi sembra, tu confermi abbastanza questa mia impressione.
    Caterina

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