One Million Checkboxes

A webpage with one million checkboxes. Checking a box checks it for everyone, in real time.

[update via Garbage Day: “Teens hacked One Million Checkboxes into their personal r/Place. Nolen Royalty, who made the website, coded a few features to limit spamming, but he didn’t anticipate a group of teen coders building a program that was only visible when converting the checkboxes into pixels or binary code, which they used to link to their Discord and post shirtless GIFs of Jake Gyllenhaal. Turning the site into a real-time rickroll just before it shut down”.]

 

Cyclops

Cyclops, by Trevor Paglen, is a networked performance, collaborative narrative, and alternate-reality-game designed to be played by groups of people working together across the word.

Paglen’s interactive speculative reality artwork, titled CYCLOPS, takes the audience on a journey through the world of 1960s-era CIA mind control experiments, psychological operations, and unexplained historical anomalies. For this new work, the artist drew inspiration from Ed Ruscha’s Rocky II sculpture hidden in the Mojave Desert; collisions of facts and fictions in Benjamín Labatut’s book When We Cease to Understand the World; and Internet-era enigmas such as the “Cicada 3301” project.

Featuring documents, videos, and other archival materials produced between the 1950s and early 1970s, CYCLOPS requires active engagement and participation. Users are tasked with reconstructing events, deciphering codes, conducting open-source intelligence investigations, and analyzing music, literature, and poetry to move through a work that is part treasure-hunt, part historical unfiction, and part cybersecurity challenge. In this way, CYCLOPS teaches many of the skills behind Paglen’s own investigative practice, exploring how a clandestine history of research into psychological operations, mind control, and paranormal phenomena has shaped media and politics of the present moment. This networked, collaborative experience spanning the digital and physical worlds can be accessed online at cyclops.sh.”

META Assassins

META Assassins, a tournament-based assassination game, makes use of a downloadable plugin to detect browser activity and, in turn, triggers shootouts when your assigned ‘target’ lands on the same page. This concept game also features real jobs, like Streetview Surveillance and Dead Drops, where real drops are placed in your city for a fellow player to retrieve in exchange for game cash.”

(via Lost At E Minor: For creative people)

Guastafunerali

La notizia non è recente, ma il video è eccezionale e va segnalato. La storia è questa: una giocatrice di World of Warcraft, popolarissimo gioco multiplayer on line, muore nella vita reale. I suoi compagni di gioco decidono di celebrare un funerale nel mondo virtuale. Ma mentre la processione di personaggi fantasy sfila mestamente sulle rive di un lago, una banda di simpatici figli di puttana decide di guastare la festa, facendo una carneficina. Come se non bastasse, filma il massacro e lo mette online…

[via guerrilla innovation]

The Joy of Painting

Questa è una buffa notizia. Pare che la Nintendo stia lavorando ad un videogame per DS, Revolution e PC ispirato alla figura di Bob Ross. Ross è un pittore americano, scomparso nel 1995, molto noto negli States per aver condotto un programma tv intitolato The Joy of Painting, in cui si metteva in mostra la sua abilità con colori e pennelli. Dipingere sarà parte integrante del meccanismo di gioco. Qui c’è un insuperabile video di Ross al lavoro (memorabile la sigla iniziale del programma)…

Graffiti promozionali


Girando per New York (a NoLita per la precisione) qualche giorno fa, non ho potuto fare a meno di notare questo graffito. Proprio dietro l’angolo c’era un enorme billboard/megaschermo a forma di PSP. Ho naturalmente immaginato che ci fosse una connessione tra le due cose, ma non di questo tipo. Scopro ora che si tratta di un tassello della campagna pubblicitaria della Sony, che paga regolarmente gli spazi occupati con lo spray (muri, serrande etc). Qui un post su journalisms e qui un articolo del Philadelphia Inquirer.
Pare anche che l’esperimento di marketing virale non stia andando così bene

La foresta infinita


Auriea Harvey e Michael Samyn hanno fondato uno studio di game design che si chiama Tale of Tales. I loro videogiochi però sono senza obiettivi da raggiungere, senza punteggio e senza livelli. Sono delle esperienze immersive e conteplative. Scrivono:

“We claim the game space as an area where art can be made. Not the hip and oh so conveniently ironic art that we find in elitist galleries or museums. But a much more traditional and modest art. An art that is not afraid of making a statement. Or of pleasing the audience.”

L’ultima creatura di questo progetto è The Endless Forest. Scaricatelo e provate la sensazione di essere un cervo che vaga, senza meta, in una foresta misteriosa e sconfinata. L’altro aspetto interessante è che il gioco è confezionato sotto forma di screensaver.

Per approfondire il pensiero di Auria e Michael qui c’è un’intervista in italiano.

[via rhizome]

8 bit di nostalgia


I am 8 bit è una mostra che si è tenuta a Los Angeles la scorsa primavera. Hanno partecipato oltre 100 artisti impegnati a mettere su carta, pietra, legno e quant’altro personaggi, immagini e atmosfere dei videogames pixelati anni 80. Una galleria imperdibile di foto scattate all’opening la trovate qui.

[via selectparks]

Giocare a Tetris…correndo


A prima vista sembra una trovata tecnologica divertente. Il tetris giocato sulla facciata di un palazzo, accendendo e spegnendo le luci nelle stanze. Un po’ come Blinkenlights. Poi ci si accorge che non c’è un computer che controlla l’accensione delle luci, ma un gruppo di ragazzini che corre su e giù per corridoi e scale all’interno del palazzo. Il video si chiama Game Over ed è firmato da un team di russi, of course. Si chiamano Vadim Vyazantsev, Sergei Zilin e Dmitry Karpov. Imperdibile.