Nel bellissimo libro di interviste a Damien Hirst, appena uscito per la postmediabooks (leggetelo!), l’artista inglese parla ad un certo punto del suo collega Marc Quinn e della sua opera più famosa: un calco della sua testa fatto del suo stesso sangue congelato (nove pinte). Dice “sembra sempre che stia sul punto di sciogliersi, poi non lo fa mai. come il sorbetto.”
Veramente è dall’estate di due anni fa che circola la voce del suo scioglimento, dicono per colpa degli operai che ristrutturavano la casa del collezionista Saatchi. Hanno staccato la spina del freezer e insieme ai ghiaccioli è andata sciolta pure la testa di Quinn. Come no, e magari lo squalo di Hirst lo tiene in garage…