Questa è una buffa notizia. Pare che la Nintendo stia lavorando ad un videogame per DS, Revolution e PC ispirato alla figura di Bob Ross. Ross è un pittore americano, scomparso nel 1995, molto noto negli States per aver condotto un programma tv intitolato The Joy of Painting, in cui si metteva in mostra la sua abilità con colori e pennelli. Dipingere sarà parte integrante del meccanismo di gioco. Qui c’è un insuperabile video di Ross al lavoro (memorabile la sigla iniziale del programma)…
Posts Tagged → art
Ai miei genitori
New Yorkers
Jorge Colombo ha lavorato a questo progetto per dieci anni. Sono schizzi delle persone incontrate, giorno per giorno, per le strade di New York…
Centrini
Ancora una volta, il ricamo. Che con discrezione, metodo e snobismo continua a dominare la scena dell’arte contemporanea internazionale. Ne avevamo già parlato qualche tempo fa. Stavolta segnalo il lavoro di Hildur Bjarnadottir. Soprattutto le sue inquietanti rivisitazioni dell’oggetto più demodè e malinconico che ci sia: il centrino…
[via winter sleep]
Un ombrello grande
Aleksandra Mir è un’artista polacca. Tra il 2003 e il 2004 ha realizzato il progetto The Big Umbrella. Facendosi fotografare in giro per il mondo accompagnata da un ombrello enorme (240 x 160 cm), che può riparare dalla pioggia circa 16 persone.
D’altra parte, per una pioggia grande ci vuole un ombrello grande…
Anarchitekton
Lo spagnolo Jordi Colomer è l’autore di una serie di fotografie in cui l’architettura si confronta con il suo modello. Tenuto in mano, come una bandiera o un cartello di protesta (in questa ambiguità risiede gran parte del fascino del progetto), da persone che abitano il luogo.
[via e-flux]
Nuotatori di lacrime
Il 31 maggio inaugura a Milano, presso la Galleria Francesca Minini, la nuova mostra di Gabriele Picco. Si intitola Nuotatori di lacrime in apnea sulla fine del mondo.
Dalle immagini di anteprima sembra un Picco meno irriverente e più malinconico del solito. Surreale, poetico, bizzarro. Guardate l’omino dalle grandi lacrime-acquario; oppure Google-man, “l’abominevole uomo del web, con il corpo dell’Omino Michelin, la faccia cubista del primo Picasso e le sneakers all’ultima moda”.
Autoritratto dell’artista da teschio
Si chiama Proposition for a Poshumouse Portrait, ed è opera dell’inglese Douglas Gordon. Un oggetto che, oltre a sfoggiare una levigata eleganza, scatena una tempesta di richiami e suggestioni. I memento mori medievali e rinascimentali, le stanze degli specchi (dove è difficile distinguere la realtà dal suo riflesso), Shakespeare. E poi, naturalmente, il mitico ritratto di Marcel Duchamp firmato Man Ray (1921), dove l’artista francese è di spalle e sfoggia una tonsura a stella cometa che farebbe invidia a Johnny Rotten. E mettiamoci anche l’autoritratto di Robert Mapplethorpe munito di bastone. Con teschio regolamentare.
L’opera di Gordon è in mostra alla Tate Triennial, a Londra fino al 14 maggio.
Play with me
Provate a giocare con la bambolina di Van Sowerwine. C’è poco da entusiasmarsi per questa animazione interattiva. Perchè lei rimarrà sempre, irrimediabilmente, sola. E voi correte il rischio di essere assaliti dal rimorso…
Big Ron
Un bellissimo set di foto dedicato alle opere di Ron Mueck. E le sue grandezze spaventose…
Sembra, ma (non) è
Le foto di Alison Jackson giocano sul sottile confine tra realtà e ricostruzione. Sono perfette messe in scena, che ingannano l’occhio e sfidano la nostra naturale credulità. E danno una forma visibile all’impossibile…
Il piccone sulla città
Bansky colpisce ancora. L’artista di strada più originale e sorprendente degli ultimi anni si aggira, come Jack Lo Squartatore, per le strade di Londra. E stavolta si è macchiato di un orrendo delitto…
[via ektopia]
You are beautiful
Una grata, in un luogo qualsiasi. E una scritta fatta di tazze di plastica: You are beautiful. Che si trasforma con il passare dei giorni, e delle persone. Che muovono le tazze nella griglia come pixel su un display.
La natura in un kit
Carla Mattii realizza delle scansioni 3D di forme vegetali (piante e fiori) e le rielabora con programmi di modellazione. Poi le trasforma in veri e propri kit di assemblaggio in nylon sinterizzato. La natura come sistema da ricombinare e ricostruire…
Domani inaugura una sua personale a Milano presso lo Spazio Symphonia.
An Image Bank for Everyday Revolutionary Life
David Alfaro Siqueiros (1896-1974), grandissimo artista messicano noto soprattutto per i suoi murales, collezionò, durante tutta la sua vita, una grande quantità di immagini fotografiche. L’archivio, consultabile online, contiene materiale che va dagli anni Trenta agli anni Settanta, in tutto sono circa 11.000 foto.
L’intento di Siqueiros era di lasciare in eredità un corpus di immagini che potesse ispirare anche gli artisti dopo di lui. Oggi una mostra presso RedCat, a Los Angeles, vede un gruppo di artisti alle prese con il lascito del grande messicano…
(nella foto: manifestazione per la liberazione di Siqueiros, allora in carcere, condannato ad otto anni per crimini politici. New York, 1962)
[via art.blogging.la]
Shary Boyle
Shary Boyle realizza disegni, illustrazioni, pitture e proiezioni video. Ma le sue piccole sculture in plastilina o porcellana dipinta sono la parte più affascinante del suo prismatico, acquarellato, fiabesco, sensuale, inquietante e psichedelico immaginario.
Pump Pee Doo
L’artista californiano Richard Jackson intrattiene uno strano rapporto con gli animali. E le sue installazioni sono un mix di pop e sgocciolamenti informali…
Blendie
I lavori di Kelly Dobson parlano del rapporto tra esseri umani e macchine. Le sue tecnologie hanno comportamenti espressivi ed empatici, reagiscono agli stimoli, sembrano confrontarsi con l’umano. Blendie è un frullatore anni Cinquanta modificato in modo da interagire con il suono della voce:
In Blendie a mix of design, art, engineering, and psychotherapy inform the interaction facilitated between participants and the familiar blender. An empathic opportunity is made manifest emphasizing and utilizing the aspects of blenders that are not what have been traditionally designed into them intentionally – i.e. their incredible sound and vibration – but that nevertheless have large roles in our interaction and approach to them.
Damien of the Dead
Ci voleva un po’ di Messico, di macabro e vitale Messico, per riaccendere la vena creativa di Damien Hirst. Ecco le opere della nuova mostra del corifeo contemporaneo della morte, a Mexico City, presso la galleria Hilario Galguera. Qui una serie di immagini della mostra, qui un articolo e qui una strepitosa intervista a Hirst alla vigilia dell’opening:
Damien Hirst’s Mexican show, which opens on 23 February, if the shark gets through customs, is called The Death of God. The first thing the curious and the faithful will see as they ascend the steps to the gallery is a snow-white dove, its wings spread wide as if in flight. Beneath it, on the floor of the formaldehyde-filled tank, sits a human skull. It is called The Inescapable Truth.
When I tell Hirst it seems more hopeful than much of his work in the same vein, he seems slightly offended. ‘Hopeful for you, maybe,’ he mutters, ‘but, the guy’s definitely dead, and the bird’s not fucking going anywhere either.’
Camaleonti
Sarebbe bello poter, di tanto in tanto, diventare invisibili. Confondendosi totalmente con l’ambiente circostante. Per proteggersi dalle piccole e grandi aggressioni quotidiane, o magari solo per starsene un po’ in pace. Le fotografie di Désirée Palmen raccontano con ironia questa aspirazione. Naturalmente, riflessioni esistenziali a parte, il bersaglio polemico è la videosorveglianza.
[via neatorama]
Disastri e altre storie
Lori Nix è una fotografa statunitense. I suoi scatti si ispirano ai disaster movies degli anni Settanta, ma anche alla sua infanzia in Kansas, lo stato americano che più di tutti sembra attrarre i cataclismi naturali. Nelle fotografie della Nix, scattate sopo aver ricostruito modelli in miniatura, ci sono tornadi, alluvioni, carestie, invasioni di insetti. In un’atmosfera sempre tesa tra realtà e illusione.
[via artkrush]
Meteo
C’è aria di tempesta nel mondo delle uova. Ma anche a Roma è un po’ nuvoloso.
Tarta-teschio-camper
Hulk in scatola
L’artista coreano Dong Wook Lee dà vita a strane creature. Tutte alte due mele o poco più. Ma anche meno…
Un suo lavoro è attualmente esposto a Modena nella mostra Egomania.
Nella foto: Green Giant, 2003