A documentary about electric guitars. Starring Jack White, Jimmy Page and The Edge…
Posts Tagged → music
#songsincode
“songsincode tries to display either a title of a song or part of its lyrics (as some songs are more known by the refrain than their title – for example there is no such thing as “all the lonely people” by The Beatles) in code. This could be PHP, JavaScript or any other language…”
Acid Symphony Orchestra
Just amazing…
Amateur Music Production
Yuri Suzuki‘s “Amateur Music Production” is a live event that recently took place in Luxembourg as a part of Coalition of amateurs exhibition at Mudam. During one afternoon, the music of three punk bands was played, recorded and immediately pressed on vynils (which are now on sale in the museum shop). More photos here.
[via designboom]
Lady Gaga and modern architecture
Is Lady Gaga‘s crazy wardrobe inspired by architecture and design avant-garde? Great article by Kelsey Keith on Flavorwire…
Bobby McFerrin Demonstrates the Power of the Pentatonic Scale
Bat For Lashes – Sleep Alone (HD)
T.S.R – Elizabeth My Dear (Audio and Picture)
R.E.M. “South Central Rain (Were Sorry)”
Nirvana vs Rick Astley
SOUR ‘日々の音色 (Hibi no neiro)’
Christian Marclay on Night Music
Cold War Kids Get Interactive
Cold War Kids have released an interactive version of their videoclip “I’ve Seen Enough”…
Frank plays a bike
Frank Zappa plays a bicycle on the Steve Allen show (1963). Part I – II – III…
[via boing boing]
…but your door is closed
Sunday’s perfect post…
Rock the Vase!
Le ceramiche di Legarage Pierreblanc…
Sound Wave
La scultura di Jean Shin è bellissima. Sicuramente odora meravigliosamente di vinile. Gioca sul concetto di “onda sonora” e questo aggiunge evocazione e persino ironia. Allora perchè distruggerne la potenza espressiva scrivendo che va letta come un riferimento alle “ondate tecnologiche che rendono obsolete tutte le successive generazioni di supporti registrabili“. E, ancora, che “l’opera vuole rappresentare fisicamente il carattere effimero della musica, ma anche i gusti musicali di un essere umano, rappresentati dalla sua collezione di dischi“?
Lo so che l’obsolescenza dei media e la smaterializzazione dei contenuti e la crisi del diritto d’autore e dimmi ciò che ascolti e ti dirò chi sei sono temi d’attualità. Ma già il giornalismo è in crisi, che non ci si mettano pure gli artisti a fare gli illustratori dell’ovvio…
[soundtrack della serata. from 9 p.m.: the notwist]
Top selection
Connections (le mie)
foto: Erin Jane Nelson. soundtrack: Flavio Giurato
Going to a town
Amy Casey dipinge case. Dipinge ammassi di case che si sforzano di diventare città. Ma rimangono cumuli di legno, ferro e cemento. Alcune sembrano appena atterrate, come astronavi, altre le ha portare un tornado, magari dal regno di Oz. Giurerei, però, di averne riconosciuta una, di queste città. E’ Ottavia:
Se volete credermi, bene. Ora dirò come è fatta Ottavia, città – ragnatela. C’è un precipizio in mezzo a due montagne scoscese: la città è sul vuoto, legata alle due creste con funi e catene e passerelle. Si cammina sulle traversine di legno, attenti a non mettereil piede negli intervalli, o ci si aggrappa alle maglie di canapa. Sotto non c’è niente per centinaia e centinaia di metri: qualche nuvola scorre; s’intravede più in basso il fondo del burrone. Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno. Tutto il resto, invece d’elevarsi sopra, sta appeso sotto: scale di corda, amache, case fatte a sacco, attaccapanni, terrazzi come navicelle, otri d’acqua, becchi del gas, girarrosti, cesti appesi a spaghi, montacarichi, docce, trapezi e anelli per i giochi, teleferiche, lampadari, vasi con piante dal fogliame pendulo. Sospesa sull’abisso, la vita degli abitanti d’Ottavia è meno incerta che in altre città. Sanno che più di tanto la rete non regge.
(Italo Calvino, Le città invisibili)
1500 sedie vere invece, ammassate, sono più o meno così: