Per il primo giorno di primavera mi sembra una bella immagine…
[via boing boing]
Per il primo giorno di primavera mi sembra una bella immagine…
[via boing boing]
David Alfaro Siqueiros (1896-1974), grandissimo artista messicano noto soprattutto per i suoi murales, collezionò, durante tutta la sua vita, una grande quantità di immagini fotografiche. L’archivio, consultabile online, contiene materiale che va dagli anni Trenta agli anni Settanta, in tutto sono circa 11.000 foto.
L’intento di Siqueiros era di lasciare in eredità un corpus di immagini che potesse ispirare anche gli artisti dopo di lui. Oggi una mostra presso RedCat, a Los Angeles, vede un gruppo di artisti alle prese con il lascito del grande messicano…
(nella foto: manifestazione per la liberazione di Siqueiros, allora in carcere, condannato ad otto anni per crimini politici. New York, 1962)
[via art.blogging.la]
Imperdibile collezione di copertine di dischi. Aldilà del bene e del male.
Questa qui sopra, che campeggiava tra i vinili acquistati dai miei genitori negli anni Settanta, ha segnato irrimediabilmente la formazione del mio immaginario…
[via wfmu]
Shary Boyle realizza disegni, illustrazioni, pitture e proiezioni video. Ma le sue piccole sculture in plastilina o porcellana dipinta sono la parte più affascinante del suo prismatico, acquarellato, fiabesco, sensuale, inquietante e psichedelico immaginario.
L’artista californiano Richard Jackson intrattiene uno strano rapporto con gli animali. E le sue installazioni sono un mix di pop e sgocciolamenti informali…
E’ già da un po’ che ho questo filmato sul desktop. Non mi ricordo dove e quando l’ho scaricato, ma continua a farmi ridere ogni volta che lo guardo. So solo che c’è un tipo, tale HollowMen, che mima il testo della canzone Torn di Natalie Imbruglia (sketch tratto da The Comedy Central).
Lo scultore olandese Herman Makkink non è molto famoso. Se non per un’opera, entrata nell’immaginario collettivo grazie a Stanley Kubrick, che l’ha scelta per una scena di Arancia Meccanica. Sto parlando di Rocking Machine, la porno-scultura dondolante. Sono in vendita 6 nuovi esemplari dell’oggetto, oltre ad un originale restaurato del 1969.
[via cool hunting]
I lavori di Kelly Dobson parlano del rapporto tra esseri umani e macchine. Le sue tecnologie hanno comportamenti espressivi ed empatici, reagiscono agli stimoli, sembrano confrontarsi con l’umano. Blendie è un frullatore anni Cinquanta modificato in modo da interagire con il suono della voce:
In Blendie a mix of design, art, engineering, and psychotherapy inform the interaction facilitated between participants and the familiar blender. An empathic opportunity is made manifest emphasizing and utilizing the aspects of blenders that are not what have been traditionally designed into them intentionally – i.e. their incredible sound and vibration – but that nevertheless have large roles in our interaction and approach to them.
Ci voleva un po’ di Messico, di macabro e vitale Messico, per riaccendere la vena creativa di Damien Hirst. Ecco le opere della nuova mostra del corifeo contemporaneo della morte, a Mexico City, presso la galleria Hilario Galguera. Qui una serie di immagini della mostra, qui un articolo e qui una strepitosa intervista a Hirst alla vigilia dell’opening:
Damien Hirst’s Mexican show, which opens on 23 February, if the shark gets through customs, is called The Death of God. The first thing the curious and the faithful will see as they ascend the steps to the gallery is a snow-white dove, its wings spread wide as if in flight. Beneath it, on the floor of the formaldehyde-filled tank, sits a human skull. It is called The Inescapable Truth.
When I tell Hirst it seems more hopeful than much of his work in the same vein, he seems slightly offended. ‘Hopeful for you, maybe,’ he mutters, ‘but, the guy’s definitely dead, and the bird’s not fucking going anywhere either.’
Sarebbe bello poter, di tanto in tanto, diventare invisibili. Confondendosi totalmente con l’ambiente circostante. Per proteggersi dalle piccole e grandi aggressioni quotidiane, o magari solo per starsene un po’ in pace. Le fotografie di Désirée Palmen raccontano con ironia questa aspirazione. Naturalmente, riflessioni esistenziali a parte, il bersaglio polemico è la videosorveglianza.
[via neatorama]
Books of the Bunny Suicides.
Lori Nix è una fotografa statunitense. I suoi scatti si ispirano ai disaster movies degli anni Settanta, ma anche alla sua infanzia in Kansas, lo stato americano che più di tutti sembra attrarre i cataclismi naturali. Nelle fotografie della Nix, scattate sopo aver ricostruito modelli in miniatura, ci sono tornadi, alluvioni, carestie, invasioni di insetti. In un’atmosfera sempre tesa tra realtà e illusione.
[via artkrush]
C’è aria di tempesta nel mondo delle uova. Ma anche a Roma è un po’ nuvoloso.
Si chiama Stay Home Turtle ed è frutto del genio visionario di Jeremy Fish.
[via core77]
L’artista coreano Dong Wook Lee dà vita a strane creature. Tutte alte due mele o poco più. Ma anche meno…
Un suo lavoro è attualmente esposto a Modena nella mostra Egomania.
Nella foto: Green Giant, 2003
“This is the sex blogger. She works for a high rated site, writing about sex, new toys, and adult trends today. She slips into a something slinky, and relaxing, and starts right in with work. This can be a tedious job. You have to read different sites for ideas. Copy articles, pictures etc. There are sex toys to try out, which is very exhausting.”
[via sexblo.gs]
Andy Warhol protagonista di uno spot giapponese per TDK. Era il 1983…
[via blogyourmind]
Fino al 2 aprile 2006 è aperta presso la Hayward Gallery di Londra, una grande retrospettiva sul lavoro di Dan Flavin, l’uomo che ha reso il neon celebrale poesia. In occasione della mostra, è stato creato un sito web (Dedications) dove creare il proprio assemblage di tubi luminosi e poi dedicarlo a qualcuno. Ipnotico.
Il cinese Wang Qingsong ha realizzato una vetrina per Selfridges, a Londra. L’installazione si chiama Follow Me. Quando si dice seguire le mode…
[via daily times]
Le opere di Begoña Morales. Ovvero la scultura come fermo immagine…
[via exibart]